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  1. Creaciòn de Cien Piropos.

    21.-)
    Eres
    mi poesìa,
    donde
    escribo...
    mi
    capacidad
    infinita,
    para
    "amarte"
    junto
    a mis
    versos .

    22.-)
    Estrella
    viviente,
    que
    iuluminas
    mis pasos...
    te
    encuentro

    radiante,
    al
    tocar
    sin
    temor
    tu
    calor .

    23.-)
    Fòrmula
    màgica,
    que has
    envuelto...
    mi
    "corazòn"
    junto al
    tuyo,
    en
    un
    solo
    suspiro .

    24.-)
    Inquietud
    fulgorante
    de mi
    "hipertensiòn"
    solo
    "Tù",
    me
    equilibras
    sin
    medicinas .

    25.-)
    Chocolate
    derretido
    por mi
    espera...
    con mis
    labios
    y mi
    pasiòn,
    te
    "absorverè"
    lenta...
    lentamente .

    A Ligia Calderón Romero le gusta esto.
  2. Creaciòn de Cien Piropos

    16.-)
    Eres mi acuario
    espiritual,
    donde
    los
    peces,
    son
    las
    flores
    que
    admira
    mi
    Alma .


    17.-)

    Eres
    el
    misterio
    sobrenatural,
    que
    manifiesta
    tu
    sonrisa,
    junto
    a tu
    belleza
    natural,
    confundiendo
    al
    mundo .

    18.-)
    Lucero
    mìo
    que
    alumbras
    mi
    razòn,
    y
    silenciosamente
    agradezco
    al
    Creador
    por
    tus
    atenciones .

    19.-)
    Eres
    mi
    Sintaxis
    gramatical,
    solo

    comprendes
    mi
    lenguaje,
    manifestado
    en
    mis
    "poesìas" .

    20.-)
    Recuerdo
    de mi
    infancia,
    todavìa
    percivo
    tu
    fragancia
    infantil,
    que
    aromatiza
    mis
    sue
    ños

    con
    tu
    sutil
    sonrisa .


    A ti y a Ligia Calderón Romero les gusta esto.
  3. Creaciòn de Piropos

    11.-)
    Geometrìa
    viviente
    en mi
    admòfera,
    yo te
    respiro...
    y
    dibujo
    tu
    caracter
    con mi
    sonrisa .


    12.-)
    Conflicto
    mental
    y
    oscuro...
    de mis
    sentimientos,
    siempre
    llega la
    Luz
    con un
    beso
    tierno
    de
    tus labios .

    13.-)
    Fruto
    prohibido
    de mis
    anhelos...
    jamàs
    he
    podido
    degustarte,
    para
    probar
    tus
    agradables
    delicias .

    14.-)

    Temperamento
    indomable

    y
    salvaje,
    solo
    Yo
    te
    domino,
    porque
    me
    perteneces
    y

    lo
    conscientes .

    15.-)
    Ebano
    humano,
    moldeado
    por
    la
    naturaleza
    de
    mis
    deseos,
    que
    mantienes
    tu
    dureza
    y
    fragilidad
    junto
    a tu
    nerviosismo .


    A ti, liliana leoni y Ligia Calderón Romero les gusta esto.
  4. Creaciòn de Piropos .

    6.-)
    Orgulloso
    estoy de
    amarte,
    asì lo
    exije...
    mi
    corazòn
    y
    mi
    alma .

    7.-)
    Instituto
    natural
    del
    deseo...
    espero
    llegar
    pronto a
    Ti,
    solamente
    para
    Amarte .

    8.-)
    Secreto
    escondido...
    de mi
    intimidad,
    que me
    enloqueces,
    y al
    mirate
    me
    calmas .

    9.-)
    Tu
    olor
    natural...
    es el ùnico
    misterio
    que
    comprendo
    y
    acepto
    sin temor...
    porque es
    solamente
    mìo .

    10.-)
    Sexualidad
    constante
    de mis
    sueños,

    en mi
    descanzo...
    encuentro
    la paz
    con tu
    presencia .
    A ti, liliana leoni y Ligia Calderón Romero les gusta esto.
  5. Creaciòn de Cien Piropos .

    Piropo.- es la manifestaciòn hablada mediante el “Verso libre”, dedicado exclusivamente a las mujeres... para realzar sus “bellezas, intimidades o sonrojos” mediante las palabras directas..., donde la "inspiraciòn" espontanea, conjuga junto a la “armonìa y perfecciòn” que influyen hacia la admiraciòn; con un versar “ràpido y emotivo”, ante el apogeo del impacto emocional .


    1.-)
    Sentimiento
    de
    afecto
    viviente,
    que calmas
    mis
    angustias
    y
    mis
    dolores .

    2.-)
    Exclamaciòn
    impaciente
    de mi
    alma,
    que
    engrandeces
    y
    atormentas
    mis
    dudas .

    3.-)
    Impulso
    de
    sublimaciòn
    y rara
    belleza...
    solo para
    Ti,
    estàn
    mis
    ojos .

    4.-)
    Sufrimiento
    perenne
    de mi
    “Ego”
    eres mi
    condena,
    para
    vivir
    o
    morir
    suspiràndote .

    5.-)
    Tu sombra
    me
    seduce...
    dando
    resplandor
    a esta
    agonìa,
    suplicante
    de
    tenerte .

    A ti y a Ligia Calderón Romero les gusta esto.
  6. Omaggio postumo a un amico Missionario.

    Carissimo padre Giuseppe Ronchi.


    Quando l’Universo mi abbandona,
    e il vento con suoi anni mi ha,
    arrugginiscono la mia pelle,
    specialmente delle mie mani,
    senza potere dire un saluto come un
    "ciao"
    e già non potrò muovere
    i miei passi con le mie
    "gambe"

    Quando il sole
    se si assenta dal cielo,
    e miei occhi non distingueranno
    alle persone anche agli animali
    e non mi trovo adatto
    per regalare un
    "sorriso"
    al nuovo
    giorno
    e la mia speranza inizia
    a spingere in silenzio
    "assoluto"
    perché le mie orecchie
    non ascoltano mai lo che mi dicono,
    perché alla mia mente,
    non sonno de la mia
    "appartenenza" .

    Quando il mondo,
    mi a già dimenticato
    e non mi protegge mai del
    "vuoto"
    y il tutto si allontana e il mio
    “io”
    entra in confusione con il
    "nulla" .

    Quando gli uccelli che intonano
    il bel canto che piace al
    “Creatore”
    e io penso che loro stanno affamati,
    e la mia angoscia si ferma,
    pensano che è una
    "ingiustizia" .
    Quando nella notte
    si ridesta il mio
    “dubbio”
    de avere perso la mia
    "vita"
    e già non ti guardino
    più i miei stanchi
    occhi di colore
    "azzurro" .
    Magari, possa cambiare il mio brutto corpo e di avere due ali, e così potrò entrate nella mattina seguente nello svegliare eterno … più di là dei successi momentanei a vedere cosa???, sta succedendo a mie confratelli, che vivono in queste mondo; di incomprensioni, tra cattiveria e lotta constante senza motivo solo per l’ambizione del dinaro, del sesso, della corruzione che porta alla morte in vita, annullando i sentimenti, solo per mancanza d’Amore: che non dipende del “Padre Eterno” o del “destino”; ma e per colpa del stesso “Essere” chiamato Umano , che sempre sta alla ricerca dell’ambizioni del potere; così hanno fatto schiavi alla sua propria specie … avvantaggiandoci sconvenientemente, approfittando mediante la menzogna la debilita del pensiero del “essere” .

    Lei, che ha dedicato con abnegazione all'affermazione di un’idea di servizio al prossimo con gratuità e amore, all'assistenza dell’anima, alla ricerca di creare un diagramma, per la mente disconoscente, di una fede, di un Dio, con quello che farà vedere dopo la luce di una speranza a un futuro pieno di promessa positiva .

    Estasiato per le futile nuvole dove si ripete la scarsa luce che è la vita …, possibilmente potrò capire il mistero dell’esistere, dove vedo solamente ombra nella loro Fede, perché senza un “Dio” che protegga a ogni nazioni, ogni sforzo sarà “inutile” per la sua coesistenza .

    Quando capirai tutto quello, inizieranno a crescere due protuberanze sulla tua schiena, che mai ti daranno fastidio, e quando arrivi il momento di partire, dovrai ripetere l’inizio di questi “versi” e così diventerai un “Angelo”, ma non potrai andare ancora al Paradiso … perché dovrai abitare su la nuvole, perché la tua missione il Padre Eterno ti l’allargata .

    Così dovrai preoccuparti 1.-) dell’innocenza dei bambini, che non si amatali e lascino di sonreir 2.-) della adolescenza dei ragazzini pieni di dubbi, di contraddizioni, per che non cadano nella droga, e non entrano in confusione con la sua sessualità in defunsero 3.-) dei ragazzi che cercano la sua propria anima gemella, e finiscono in disastro, mediante la pazienza e compressioni 4.-) dove le persone anziane sono abbandonate per lo stesi parenti, dopo che hanno finto suoi risparmi, e lo disprezzano per le suoi malattie 5.-) doverà lottare in tutto lo contrario che non le piace al “Signore” come; a) la prostituzione, b) la droga, b.) la mala vita in contra dei bambini "guerriglieri" del mondo c.) specialmente i “pedofili”, persone senza scrupoli ne anime, d.) trafficante di persone, e.) d’armi, di truffatori, dei f.) politicanti bugiardi, che mandano a la miseria morale e economica alle famiglie oneste con suoi programma di governi disonesti .

    Dopo de questa missione, carissimo “Angelo Giuseppe” con la tua voce speciale, dirai la verità direttamente al “cuore” e con una carezza cambierai la mente , dei drogati, ed della gente che pratica la malvagità come piacere … a fine che le persone che hai visitato, rispondano con un sorriso che sarà il “Sorriso della Libertà” ; dove ci si mostrerai che il peccato esiste solamente per la mancanza del vero “Amore” ; dopo che avrai preparato tutto quello, la tua nuova missione sarà risolvere quel mistero ???.

    Ma dovrai restare ancora su letto, dove imprimerai solamente “dolcezza e tenerezza” , perché il tuo cuore è pieno de “amore gratuito” , dimostrando umilmente la volontà del “Signore” .

    Mentre senza darti conto al tuo intorno, ti stanno crescendo le tue “ali” carissimo “Angelo Giuseppe” e partirai al momento che il “Padre Eterno” dirà allora, lasciandoci y volando al cielo per la tua nuova missione; noi resteremo contente, perché al guardar le nuvole sapremo che stay lottando per una nuova “Libertà” dell’Umanità .

    Ai due giorni di avere scritto e letto fronte a Lui la seguente lettera, e "morto"; le sue mirata d'angelo con le sue occhi azzurri... mi seguivano guardando, come dirmi "grazie"; per le attenzione che mi hai regalato; delicatamente ho chiuso suoi occhi , dicendo le seguente parole.

    Che descanse in Pace, carissimo "angelo Giuseppe" insieme a la tua nobile “Anima”

    Dopo ho letto la sua lettera d'omaggio, dentro della chiesa dove Lui fu il suo "Pastore", in le due langue, e suoi fedele piangevano la sua partita .

    Tuo amico Bolìvar Alava Mayorga.

    Traducciòn en idioma Español


    Regalo Pòstumo a un amigo Misionario

    Amadìsimo Padre Josè Ronchi.

    Cuando el Universo me abandone,
    y el viento con sus años
    me ha arrugado mi piel,
    especialmente
    las de mis manos,
    sin poder saludar con un
    ¡hola!
    y al mismo tiempo,
    ya no puedo mover mis pasos
    con mis propias
    "piernas" .

    Cuando el "Sol"
    se ha ausentado del cielo,
    y mis ojos no distingen
    a las personas ni animales,
    por lo cual no me encuentro adapto,
    a regalar la
    “sonrisa”
    al nuevo dìa
    y mi esperanza inicia
    a empujarme hacia el,
    "silencio absoluto"
    porque mis oidos no escuchan,
    lo que las personas dicen,
    y no disfruto del cantar de los pàjaros,
    de la hermosa naturaleza
    simplemente,
    porque mi
    mente
    ya no me
    "pertenece" .

    Cuando el mundo m
    e haya olvidado,
    y no tenga màs
    protecciòn que el
    “vacìo”,
    y el todo se aleja
    sin comprenderlo,
    y mi
    “yo”
    interno entra
    en confusiòn con la
    "nada" .

    Cuando los pajaritos
    de mùltiples colores,
    entonan el buen canto
    que le gusta al
    “Creador”,
    y yo pienso que estàn
    "hambrientos",
    porque no escucho sus cantos,
    y mi angustia se detiene enojada
    pensando que es una
    "injusticia" .

    Cuando en las noches,
    me convence mi
    “duda”
    de haber perdido mi
    "existencia"
    y ya no te podràn
    mirar...
    "jamàs"
    mis cansados,
    ojos
    "azules" .


    Talvès, pueda cambiar mi bruto cuerpo y tener dos “alas”, y asì podrè entrar en la mañana siguiente, con mi nuevo despertar eterno..., màs allà de los sucesos momentaneos y poder ver ¡què còsa! està sucediendo con mis hermanos, que viven en este mundo de: incomprensiones, entre la" maldad" que lucha constantemente, sin encontrar el motivo de tranquilidad; solamente por la ambiciòn del dinero, el desafuero sexual, la corrupciòn que lleva constantemente a la muerte de la “dignidad” caminando junto a la vida; anulando los sentimientos... solamente, por el desconocimiento y la falta o entrega de “Amor”; que no depende del “Padre Eterno” ni del “Destino”; sino, por culpa del mismo “Ser” llamado humano, que siempre està en busca de la ambiciòn desmedida del poder, haciendo esclavos a su propia especie, mediante el engaño y el usufruto personal..., aventajàndose desconsideramente, por la ingnorancia y la debilidad del pensar como equlibrio de igualdad .

    Usted, que ha dedicado con abnegaciòn a la afirmaciòn de una “idea” de servir al pròjimo, en forma gratuita y con verdadero “amor”; a la asistencia del “alma”, en la busqueda de crear un diagrama, para la mente que desconocìa a un “Dios” para hacerle ver, que despuès de la Luz de una esperanza, existe un futuro de promesas positivas .

    Impresionado, por el repetir de la futiles nubes, donde se repite la escasa luz llamada “vida”; posiblemente podrà comprender el misterio del existir..., donde solamente observarà las sombras de varias “fedes”, que luchan a muerte en nombre de un mismo “Dios”, y que no ponen ningùn esfuerzo “razonable”, para que las naciones vivan en una paz de coexistencia .

    Cuando comprenderàs todo aquello, iniciaràn a crecerte dos protuberancias sobre tu espaldas, que jamàs te daràn fastidio..., y cuando llegue el momento de partir, deberàs repetir el inicio de los primeros versos de esta carta ???; y asì, te convertiràs en un “àngel” pero no podràs andar todavìa al "Paraìso"; porque deberàs habitar sobre las nubes, en vista que tu misiòn el “Creador” te la ha alargada .

    Asì, deberàs ocuparte: 1.-) de la inocencia de los infantes, que no se enfermen ni dejen de sonreir. 2.-) de la adolescencia de los jòvenes llenos de dudas y contradicciones, para que no caigan en las drogas, ni confundan su “sexualidad” como un desafuero. 3.-) para los recièn casados o unidos por el amor, que busquen su alma gemela mediate la paciencia y comprensiòn. 4.-) protegeràs a las personas ancianas, abandonadas por sus propios parientes, que gastaron su ahorros y ahora los desprecian, por sus enfermedades o por sus silencios. 5.-) deberàs luchar contra todos los vicios que no le gustan al “Creador” como: a.) las drogas de todo tipo, b.) la mala vida en contra de los niños “guerrilleros” del mundo, con los menores de enfermedades especiales y mentales, c.) contra el abuso de menores especialmente en la “pedofilia” d.) con las personas sin escrùpulos, traficantes de seres humanos, e.) con los estafadores y trufadores (bancos). f.) con los polìticos mentirosos, que mandan a la "miseria" moral y econòmica, a las familias honestas, con sus programas de gobiernos “deshonestos” .

    Despuès de estas misiones, amadìsimo “Angel Josè” intervendràs con tu voz especial, diciendo la verdad directamente al “corazòn”, y con una caricia de tus angelicales manos, cambiaràs la mentes, de la gente que practican la “maldad” como placer... al fin que a las personas que has visitado, respondan con una "sonrisa" que serà la “Sonrisa de la Libertad”, donde demostraràn que el “pecado” existe solamente por la falta del “Amor”, despuès que habràs preparado todo aquello... tu nueva misiòn serà resolver ese misterio.

    Pero todavìa deberàs estar en tu cama, como un "paciente especial", donde imprimiràs solamente “Dulzura y Ternura infinita”, porque tu corazòn està lleno de “amor gratuito”; mientras te acaricio "dulcemente" tu frente... no te das cuenta, que en tu espaldas estàn creciendo, tus dos “alas” blanquìsimas como la nieve, y partiràs al momento que el “Creador” dirà “ahora”; dejàndonos tristemente y volando hacia las nubes de tu cielo, a cumplir con tus nuevas misiones; mientras tanto..., nosotros, estaremos atentos ayudàndote con la oraciones, porque sabremos que estaràs luchando por una nueva “libertad” a favor de la Humanidad .

    A los dos dìas de haber escrito y haberle leido personalmente, en su estancia la presente misiva "falleciò"; su mirada de àngel con sus penetrantes "ojos azules" me seguìan mirando, como si me decìan "gracias" por las atenciones que me has dado ... delicadamente cerrè sus ojos, diciendo las siguientes lìneas .

    Que descances en Paz, "amadìsimo" àngel Josè junto a tu noble Alma.

    Posteriormente leì su carta de despedida en la Iglesia donde fue su "Pastor", en los dos idiomas; y sus fieles lloraron su partida .

    Tu amigo. Bolìvar Alava Mayorga ,.












    A Ligia Calderón Romero le gusta esto.
  7. En el dìa de la Mujer --- pensamientos especiales.


    Puedo decirte un “nò” rotundo
    y tu orgullo serà lastimado...
    puedo herir tu “yo” en profundo
    y pensar en no ser jamàs amado .

    Puedo falsificar mis movimientos
    y convencerte con mis quejidos,
    puedo lastimar tus sentimientos
    y sonreir cuanto Tù te hayas ido .

    Puedo suplantarte cuando quiera
    donde no me llegarà tu sombra,
    puedo hacerlo con un cualquiera
    tu honor no me verà ni me nombra.

    Pudeo intensificar mi molestia
    cuando Tù estes entretenido,
    puedo moderar mi modestia
    quitàndote con "desdèn" de mi nido .

    Puedo aplicar mi hàbil cinismo
    porque domino "yo" mi cuerpo,
    puedo llevarte al profundo abismo
    y considerarte un hombre muerto .

    Puedo desear a otro hombre
    cuando estoy junto a Ti...
    puedo desconocer tu nombre
    aunque estès dentro de mì .

    Puedo confundir tu mente
    entonando una canciòn,
    puedo asì sencillamente
    ignorarte en mi gran pasiòn .

    Puedo exacervar tu “eros”
    soy consciente y te domino,
    puedo demostrarte mis cueros
    y guiarte en tu camino ??? .

    Puedo disimular mi deseo
    si me gusta otro hombre,
    puedo finjir que no te veo
    y decir sin temor su nombre .

    Puedo iluminar tus ojos
    mostràndote lo que tù quieres,
    puedo cubrirte de enojos
    si te atreves y me hieres .

    Puedo llevarte a la locura
    y considerarte un jugete,
    puedo llenarte de amargura
    asì, cuando duele un juanete .

    Puedo conocer tus miedos
    porque sè cuànto me amas,
    puedo meterte en enriedos
    si no respondes en mi cama ???.

    Puedo demostrarte mi amor
    porque estoy de mì segura,
    puedo causarte un gran dolor
    si te burlas y no me curas .

    Puedo defender mi belleza
    si decides abandonarme,
    puedo pecar con la certeza
    y jamàs podràs encontrarme .

    Puedo cautivar tus sentidos
    solamente con una mirada,
    puedo saber dònde te has ido
    si me encuentras enojada ???.

    Puedo entender tu problema
    cuando estès envejeciendo,
    puedo hablarte sobre el tema
    sin estarme escondiendo .

    Puedo aplicar mi psicologìa
    y engañarte cuando quiero,
    puedo llegar a la porfìa
    pero asì, "yo" no lo prefiero .

    Puedo irritar tus ideas
    exponiendo mi contrariedad,
    puedo mirar que tus ojos y veas
    ¡cuànto! Te amo de verdad .

    Puedo hacerte en mil poedazos
    si me causas una herida,
    puedo morirme en tus brazos
    entregàndote sin temor mi vida .

    ¡ Por favor mi amor !
    Dèjame libre en mi espacio
    para poder asì comprenderte,
    hazme el amor con hablar despacio
    y allì “Sì” corresponderte .


    Historia:- diàlogos tenidos con pacientes “fèminas” Psiquiàtricas, en sus momentos de equilibrio y tranquilidad; que ha pesar de su “enfermedad mental” en vigor... tienen muy presente el concepto del "amor" entre una pareja, tanto en su “convicciòn mental” ecuànime humana; y su convicciòn ligeramente trastornada..., para demostrarles que la poesìa no es “esgoìsta” y tambièn se manifiesta en las mentes turbadas por una “enfermedad mental” .
    Nota: "Ellas" rinde homenaje en el "Dìa de la Mujer" con estos pensamientos..., espero que “opinen”, porque les presentarè a “ellas”; lo que piensan los poetas de Mundopoesìa de sus versares, seguramente les "gustarà" gracias de antemano Afro-Toasa.

    Feliz dìa de la Mujer






    A ti y a Mave les gusta esto.
  8. Madre para siempre

    I

    Le mataron a su criatura
    a una pobre adolescente,
    llegò sin querer la locura
    perdiendo toda su mente .

    El pueblo que amaba sabìa
    la crueldad que habìa pasado,
    mas nadie arriesgò ni podìa
    creer y haberla ayudado .

    Triste y sola caminaba
    llorosa y sucia su ropa,
    buscaba a su hijo que amaba
    su nombre decìa su boca .

    Sonreìa a todo niñito
    contenta se emocionaba,
    corriendo le decìa mijito
    y el niño alegre jugaba .

    La criatura no la rechaza
    lo mima con tierna mirada,
    el niño la besa y la abraza
    no sabe que està desquiciada .

    Entra asustada a la iglesia
    se inspira y reza gritando,
    la pobre se llama Lucrecia
    y llama a su hijo cantando .

    La gente llorosa la mira
    todas ellas preocupadas,
    alguna se acerca y suspira
    la calma con varias palmadas .

    Inrumpe con gritos la misa
    gritando comienza a llorar,
    el cura la busca de prisa
    la invita a rezar al altar .

    El padre con unciòn reza
    la obliga con una oraciòn,
    acerca su rostro y la besa
    diciendo no hay soluciòn .

    Lucrecia al momento se calla
    mirando se mueve la Cruz,
    le dice una voz que se valla
    alegre le sonrìe Jesùs.


    Envejece muy triste esa hembra
    buscando cansada a su niño,
    no saben el dolor que enjendra
    toda ella llena de cariño .

    II

    Comienza a mirar su camino
    fijando lo vè al cobarde
    gritando señala al asesino
    su cuerpo se enfurece y arde .

    En ese mimìsimo instante
    siguiò con furia al criminal,
    coguiendo un machete punzante
    se acordò la cueldad de su mal .

    La gente asustada se habrìa
    corriendo muy firme la loca,
    sabìa su consciencia que harìa
    maldito gritaba su boca .

    Se cayò corriendo aquel hombre
    se arrastraba como un animal,
    maldijo gritando su nombre
    con furia le enterrò el puñal .

    Era la nueva noticia
    nadie del grupo se metìa,
    su corazòn hacìa justicia
    la lama con furia la hundìa .

    Enterrò adentro y muy fijo
    cortò el cuello al fulano de tal,
    no pudo encontar a su hijo
    conforme cumpliò su final .

    Cesando su ira y agotada
    temblaba toda delirante,
    se alzò con garbor ya curada
    su frente miraba adelante.

    En eso llegò la policìa
    ensangrada era un demonio,
    pasò al hospital tantos dìas
    encerrada en un manicomio .

    Los mèdicos contentos decìan
    la jòven se habìa curado,
    la justicia al "Juez" agradecìa
    por haberla librado el "Jurado" .


    Despuès pasaron los años
    y volviò a nacer una flor,
    se fue corriendo el desengaño
    renaciendo alegre el amor.

    Criò con tanto amor cuatro hijos
    los mismos que no eran suyos,
    los cuidò con amor y prolijos
    llenàndola de amor y orgullos .

    Ahora es una grande abuela
    el Creador la cuida y la ama,
    aunque a todos ustedes les duela
    no tiene en su pelo una cana .

    Sigue tan bella y hermosa
    cuidando a sus hijos con cura,
    siempre tiene presente una rosa
    floreciendo para su criatura .

    Sus hijos la quieren y les dicen
    tu eres mi madre que siento,
    ella llorando los bendice
    los besa y se van como el viento

    Yo vì esta historia
    la conozco a ella,
    vive en mi memoria
    igual que una estrella .

    Historia.- A una adolescente llamada "Lucrecia" quedò embarazada, a la edad de 14 anos..., su marido era un jòven sano igual a ella; y trabajaba como obrero, muriendo de un accidente; su cuñado esperò que diera a Luz, comenzando a molestarla pretendièndola a ella, como no cediò a sus insinuaciones; le robò primero a su nenè y despuès lo “mato”, tenìa solamente tres meses de edad..., lo metiò en un saquillo y lo tirò debajo de las llantas de un camiòn; su madre al saber la desgracia "enloqueciò" siendo jovencita, comenzò a buscar a su hijo en la ciudad ???, y un dìa despuès de entrar en una iglesia hablò con "Jesùs", al salir encontrò al criminal, despuès de cinco años; coguiendo en el mercado un machate de doble filo, lo persiguiò y lo "matò"; cobrando la venganza de su hijo, pasò tres meses en el manicomio "sanàndose" milagrosamente..., la liberò el Jurado, se casò con un guardiàn del manicomio, que era "viudo" con cuatro hijos, siendo feliz toda su existencia, recordando a su hijo siempre con un rosa "amarilla" que sembraba en su jardìn; muriò el año pasado a la edad de 97 años.
    Psiquiatrìa.- cuando se sufre "traumas" tan desgarradores y profundos, las dos menorias que guìan del cerebro..., ocupan cada instante un tiempo muy "preciso y determinante" cada una de ellas, en la vida mental de la "afectada" [...]. La Memoria a Largo tèrmino; solo recuerda insistentemente su hijo, a pesar que pasan los tiempos; en su "mente" crece su hijo... "metafòricamente" igual a otro menor: le canta, le habla, lo corrije, si tiene dinero le compra "ropita" calculando su edad o jugetes..., le llora y se rìe junto a su "iluciòn" de tenerlo o encontralo ???; [...]. La Memoria a breve Tèrmino, està siempre atenta a la "venganza" vigilante, al suceso de encontrar al "criminal" que le hizo tanto mal..., peor al haberse metido con su hijo inocente, sin tener culpa el nenè, su mirada es "determinante" si lo encuentra hay - ya yay ???, jamàs se "equivoca" aunque vaya disfrazado, se haya hecho la cirugìa plàstica, se haya dejado crecer: el pelo, la barba y bigotes; ella darà con su paradero en una forma "precisa y convincente" nadie sabe el porquè ???, al momento de encontrarlo se "olvida o se bloquea" la Memoria a Largo Tèrmino; aumentando sus "fuerzas" enormemente, que es difìcil detenerla, volvièndose "descomunal" y cumple su "cometido" con una audacia y destreza increìble, sin temor a nada ???.
    Nota: a los tres meses en el "manicomio" se encontraba completamente "sana de mente" lo mèdicos presentaron su "diàgnosis", directamente al "Juez" de la causa, el mismo que citò en audencia al "Jurado" que la "Absolviò" en primera instancias; un guardiàn del "manicomio" viudo y con cuatro hijos menores, se emanorò y se casò con ella; viviendo felices hasta que muriò en diciembre del 2014 a la edad de 97 anos..., siempre en su jardìn, tenìa rosas "amarillas" dedicadas exclusivamente a su "hijo", que jamàs habìa olvidado ???.

    Feliz dìa de la Mujer 2015
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  9. Tu Silencio.


    Tu silencio,
    solo me habla de Ti
    cuando a mi mente llega...
    el àngulo oscuro de tu imagen,
    encontrando a tu sombra
    “avergonzada”
    porque
    anteriormente me
    “amabas” .

    Soy peregrino
    de mis propias razones...
    al no encontrar la
    repuesta justa
    a tus
    angustiosos
    y
    desesperantes
    “suspiros” .

    Mas el viento
    me dice que estàs
    “enamorada”
    volvièndome,
    còmplice
    de tus
    “angustias”

    Trato de comprender tu
    “inquietud”
    tu incerteza que te
    “agobia”
    tu ànimo se ha vuelto
    “indolente”
    turbando mi equilibrio
    a mis
    nobles
    “sentimientos” .

    Improvisas
    tus nervios a mi presencia,
    mi neutralidad
    sale de mi
    “corazòn”
    que te “ama” todavìa,
    en la nefasta
    soledad
    de su
    “desesperaciòn”
    y llora
    en silencio
    junto a tu
    “Silencio” .

    El lento proceso
    que lo lastima...
    lo vuelve
    “màs puro”
    “màs honesto”
    al probar sus profundos
    “lamentos”
    en el luto extremo
    de tu
    “indiferencia” .

    Tu silencio...
    serà mi silencio,
    en esta agonìa
    interminable
    de supremo
    “dolor” .

    Ten la seguridad
    que no te buscarè...
    advierto con amarga
    “tristeza”
    la experiencia,
    que ha sucitado en Ti
    el sutil placer
    de la
    “curiosidad” .

    Viviràs...
    en la naturaleza de mis recuerdos,
    como lo màs preciado
    que ha encontrado mi
    “alma”
    porque ella
    ha entendido,
    que saber
    “renunciar”
    es comprender el
    “amor y sus misterios”
    en vista que el
    principal
    de ellos,
    se llama
    “Libertad” .

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  10. La Creaciòn de la Poesìa .

    Ningùn libro del mundo, dice o explica: còmo fue "Creada o inventada la Poesìa"; solo el libro màs importante del planeta "La Biblia", la describe en su grandiosidad sin determinar un concepto etimològico..., vièndome obligado por las circunstancias, a expresar mi opiniòn [...].

    La "POESIA" se hizo asì misma:

    Manifestàndose, manipulàndose y creàndose su propio "D.N.A.".

    a) en su sencillez abstracta de las insertidumbres .
    b) en sus incongruencias angustiosas del pensamiento humano .
    c) en sus paràmetros variables de sus ecuaciones .
    d) en sus emociones positivas y negativas .
    e) en su constante y significativa terquedad .
    f) en su criterio sujetivo de valoraciòn [...].

    Modificàndose y perfeccionàndose .

    g) en el lenguaje, en los dialectos y en los idiomas .
    h) en sus horizontes verticales y mixtos .
    i) en su geometrìa invisible y sòlida de sus espacios... guiada por la metafìsica que controla el "Còsmos" .
    j) en la arquitectura, que colaborò determinando sus estilos , introducièndose junto al arte y el teatro .
    k) en la mùsica de todo gènero, especialmente
    en la "clàsica" en la tradicional y la ortodoxa de sus pueblos .
    l) en todas las ciencias, especialmente en las "ocultas" ya que es: visionaria, profètica, prodigiosa, presagista y secreta; inventando su propio sumario, de acuerdo a las personalidades y conductas del "Ser" llamado humano .
    m) suministrando los detalles e individuando su naturaleza .
    n) proyectando las reglas de la mètrica, para que sea encuadrada su "belleza" imponiendo su jerarquìa .
    n-) determinando sus tècnicas de su actividad especìfica, con su disciplina consciente de lo que quiere y desea .
    o) introduciendo el concepto y determinando su calidad de pertenencia .
    p) exponiendo sus sentidos en su realidad "empìrica", acompañada de la "lògica y la ètica", llegando con "discreciòn a la sensatez" .
    q) a veces, probando sin discreciòn con sus razonamientos, sus hipòtesis y sus teorìas, en busca de su realidad para encontar la "verdad" y exponerla junto a su delicada belleza .
    r) comprendiendo el estado de ànimo, que viven los distintos comportamientos, que intuyen las "caracteristicas" de la naturaleza interior del "Ser" llamado humano .
    s) cargando en el saco del destino: sus complejos, sus felicidades, sus ilusiones, sus fracazos, sus esperanzas, sus tragedias, con sus làgrimas y alegrìas .
    p) condicionando sus tiempos y sus instantes, en su absoluta razòn de sus motivos y verdades .
    v) Cuando el hombre se inventò la "escritura" se metiò abusivamente en ella... ayudàndose con sus gestos y tonos, solamente para demostrar: su belleza, su tibieza, su dulzura y su grandeza interior que tiene el "Alma" [...].
    w) y manifestarse en el exterior: con la palabra: que impacta, conmueve y enamora... con su variante "modulaciòn" de sus voces, ritmos, timbres y sus movimientos "asimètricos" en sus momentos oportunos, de concentraciòn .
    x) transformando su energìa y estudiando los mecanismos, en la velocidad de las reacciones humanas mediante la "cinètica", encontrando su propia estructura .
    y) imponiendo con su mirada, la proyecciòn de sus puntos cardinales en su "gramàtica"... alcanzando el imposible ideal de perfecciòn, consagrando sus rituales: con la tècnica, la observaciòn y el respeto .
    z) hacièndose valer su propia "autoridad", afirmando con èxito el final del "suceso"... hinoptizando con la pureza inmaculada de su sonrisa que paraliza, sacando del "alma" tus suspiros... imponiendo sus rayos magnèticos que inquieta y atrae, obligando a hacer escuchada... porque està dotada de una extrema racionalidad junto a sus ritos: "trascedentales, mentales y emocionales" ... entreteniendo nuestras mentes en movimientos constantes, en operaciones productivas de sus "versos" [...].

    Nota: ella misma decidiò llamarse "Poesìa"; porque en su propio "psicoanàlisis"..., observò, que su nombre lleva "cuatro" de las cinco vocales, y no quiso que inteviniera la letra "u", porque significa "decepciòn" o "humillaciòn" y cuando es herido el amor o los sentimientos, el "alma" se lamenta silenciosamente diciendo en su interior , acongojado ! u,u,u,u,u,u,u,u, h,h,h,h,h,h,h ! .

    Porque "ELLA" no se avergüenza jamàs, de las fantasìas maravillosas que exprime el "Ser" sea èste: culto o ingnorante, enfermo o incapacitado; los acepta con la misma imparcialidad y condiciones, y engrandece de gratitud al ser expuesta y exaltada en la "recitaciòn" .

    a-1) porque es la balanza perfecta; que mide "ecuànicamente" el equilibrio de justicia sentimental .
    a-2) porque es la estrella mental, que alumbra con su luz toda la existencia que valoran al "Amor" sin contradecirlo .
    a-3) porque es el privilegio, que dona la naturaleza al "Ser", junto a la virtud y la gracia, al expresar las cosas bellas y abstractas, descifrando el mensaje secreto del "Alma" .
    a-4) porque "Ella", maneja todos los estratos pausibles, comprendiendo la complejidad de la sensibilidad humana... siendo el ùnico medio por el cual el "Ser" se expresa verbalmente mediante la escritura .
    a-5) porque simboliza, el universo manifiesto de la verdad, estando obligada por su propia "moral y ètica" a diferenciar la ambigüedad y sus interrogantes del suspenso .
    a-6) junto a su anàlisis: sobrio, imparcial, sabio y profundo [...].
    a-7) Porque es "pragmàtica" en la filosofìa del intelecto, consistiendo el conocimiento de una realidad con suma humildad .
    a-8) porque està ligada, invisiblemente al movimiento de los cuerpos celestes, determinando el comportamiento humano de acuerdo al "horòscopo zodiacal" .
    a-9) y màs que todo porque es: gratuita, revolucionaria, moderadora y soñadora .
    a-10) y porque tambièn se manifestaba, en cualquier "civilizaciòn" sin necesidad de ser estudiada, ya que en sus "neuronas", explotaban la pureza noble de sus deseos y anhelos en forma espontanea .

    Breve historia inventada :
    La "Poesìa" a mantenido la "Lealtad" en las culturas que impusieron y ayudaron a su evoluciòn como: la Sumeria, la Babilònica, la Asiria, la Egipzia, la Greca y la Romana; internacionalizàndola con el latìn y "globalizàndola" con todos sus idiomas, incluyendo el "sordo-mudo" [...].

    En su mìstica doctrinaria; acepta todas las religiones y sectas, respetando la "Hebrea", al considerar los libros escritos por los reyes: David y su hijo Salomòn, donde "Ella" fluye: en su espontaniedad, en su realeza y en sus resplandores..., continuando a brillar en: Salmos, Proverbios, Eclesiastès y el Cantar de los Cantares, dedicados a toda la "humanidad" especialmente hacia el "Amor", explicàndonos còmo debemos: mantenerlo y explotarlo a nuestro favor, sin jamàs herirlo [...].

    Aunque tù, no lo creas (?) la "Poesìa" prefiere la creencia "Atea", porque es la primera que consultò a los oràculos... iniciando su independencia y desarrollo; encerrando su sabidurìa y sus misterios, entre la luz y las tinieblas..., eternizàndose mediante sus versos, y predestinàndose a sì misma solamente y exclusivamente al "èxito" .

    Nota: cuenta la historia mìtica de la antigua "Grecia", que Zeùs se enamorò de la ninfa "Leto" a la cual embarazò, dando a luz dos gemelos a la diosa "Artemisa" y su hermano el dios "Febo", llamado por su hermosura "Apolo"..., la esposa de Zeùs la diosa "Gea" celosa ordenò a un "pitòn" (serpiente gigante) matar a los gemelos y su madre; y Apolo con cuatro dìas de edad, se encontrò con el pitòn y lo matò..., eliminando la amenaza a su madre y hermana; Apolo seguìa creciendo, siendo envidiado por los otros dioses menores, estando su vida siempre en peligro; asì, el carpintero "Efeso" constructor de naves de guerra, se hizo cargo de su formaciòn y educaciòn... cuando se hizo hombre tenìa que ser "purificado" sometièndose a la autoridad de su padre en dios del Olimpo Zeùs; el mismo que sustituyò a "Gea" quedando Apolo como guardiàn de la Tierra; ademàs, como administrador del Oràculo de la isla de Delfos, conocido despuès como el "Oràculo de Apolo" el mismo que impuso la màxima... "Conocete a ti mismo" para ingresar al Oràculo..., donde se realizaban: vaticinios, predicciones y profecìas; como tutora regente se encontraba, una anciana vìrgen llamada "Pizia", Apolo le cambiò de nombre con el de "Pitoniza" (pitòn que habìa matado cuando era un nenè); esa "adivinadora" le habìa informado a la ninfa "Leto" que estruviera tranquila que su hijo matarìa al pitòn que la perseguìa..., la "Pitoniza" entraba en "trance" bajo un dilema de apremio, consultando directamente a Zeùs; y se menciona, que las peticiones eran realizadas por sacerdotes (ayudantes), los mismos que entonaban y danzaban "cantos lìricos-gregorianos" siempre en "Rimas"; y la pitoniza despuès del "ritual" expresaba palabras "incoherentes" expresàndose tambièn en "Rimas"; asì, los sacerdotes al unir y descifrar las palabras, debìan de coincidir las "Rimas" de ambas partes..., determinado lo que iba a suceder o pudiera pasar ???, por esa razòn la "poesìa" le interesaba la creencia "Atea" porque allì moldeò sus "inicios o primeros pasos" para darse a conocer .

    Posteriormente cuando muriò Apolo, continuaron con el ritual; mas ahora lo realizaban "tres vìrgenes jòvenes", y en el centro de la cueva habìan realizado una especie de piscina adornada de màrmol, y del centro salìa agua caliente (tibia)..., bautizàndola como la "Fuente de Castalia", el ritual seguìa igual con los sacerdotes y los cantos "lìricos-gregorianos" iniciando con la "Rimas", y contestando las tres pitonizas tambièn en "rimas"; llegando a consultar: emperadores, reyes, reinas, prìncipes, condes, filòsofos, hacièndose muy famosa por haber ido a consultar el rey de Tebas, sobre su hijo "Edipo" y le fue dicho lo que iba a suceder y sucediò .
    Posteriormenete, con las versiones de Homero (poeta ciego) relataba las historias èpicas de la "Iliada y la Odisea"; surguieron asì, varios trovadores, redactores de historias, o "exclamativas" que se reunìan al pie del monte "Parnaso"; donde exponìan sus: historias, cuentos, epopeyas, recuentos, fàbulas, siempre en "rimas"; determinàndose con el nombre de "poetas", y al monte "Parnaso" como el cerro de los poetas .

    La "Poesìa" es valiente y llena de coraje para expresarse, siendo "libre" diciendo sus verdades sin temor ni miedo !!!... porque al morir su inventor, hace resucitar a su "espìrito" huyendo del polvo de sus cenizas, o retornando del "màs allà", para volver a degustar su "realeza" en bocas de otras generaciones... volviendo a renacer como el ave "Fènix" respirando nuevas alegrìas y recordando sus añoranzas; sòlo, para escucharse a "sì misma" porque "ella" es: ùnica, especial, vanidosa y narcisista en vista; que cuida sus detalles, le gusta llamar la atenciòn, coqueteando con sus diferentes rimas, e imponiendo su mètrica para los diferentes gustos, complaciendo a sus admiradores y escuchar sus adulaciones, mediante sus metàforas .

    b-1) porque "ella" es sublime, conoce lo divino y en su integridad; radica la verdad y la inocencia [...].
    b-2) porque a veces, convierte al "Ser" en un tìtere mediante el nacimiento del "Amor"... y sufre al observar que quienes la nombran y la buscan, se vuelven "incoscientes" con sus sentimientos..., siendo manejados con los hilos invisibles e imposibles de controlar, argumentando por medio de ella "mentiras por verdades"..., hiriendo mortalmente y espiritualmente al "Alma", llevàndonos a equivocarnos erroneamente, lastimando nuestro interior, confundiendo a la familia y amistades..., enseñàndonos a madurar en forma prematuramente o tardìamente .
    b-3) porque "Ella" mi poesìa, expone su filosofìa que deriva de sus experiencias, basadas en la realidad de la historia y sus tiempos... introduciendo con su "sombra", el espìrito de lo bello, de la sencillez, de la humildad y de la verdad .
    b-4) porque nos lleva hacia un equilibrio de tranquilidad, hacièndonos razonar, obligàndonos a: leerla, analizarla, comprenderla y aceptarla .
    b-5) porque nos convirte en "màs" humanos, en el convivir desesperado de nuestras existencias... manteniendo permanentemente su "razòn" junto a su "verdad" por los siglos, de los siglos . Amèn [...].

    Dedicatoria a Mayi .
    Admirable Mayi, ambos hemos cometido errores, porque hemos llegados inexpertos hacia el amor; lo cual nos determina que somos: inocentes, ingenuos, sencillos, simplemente por ser humanos y mas que todo "imperfectos"... sin embargo, hemos manteniendo nuestra integridad siempre en la pureza, en vista que nuestras "Almas" viven sin malicia y sin culpa; aunque en otras ocaciones tambièn; en la soberbia o en la necedad, exajerando nuestra propia capacidad y mèritos, por el temor de "perdernos" discutiendo vanalidades, llevàndonos a sufrir sin motivos, en silencios desesperados, creyendo que no hay soluciòn al problema... sin advertir que asì es el "Amor"..., debemos de esforzarnos siempre, hasta encontrar las lìneas paralelas del destino con firmeza... solo asì, podremos llegar al horizonte: real, mìstico y profundo del "Amor" y poderlo gozar en plenitud... conociendo nuestra verdadera "Felicidad".
    Es "ella" que me ha mantenido "leal y puro" hacia tu amor, en forma incondicional... sè que lo desconocìas, te lo cuento en este momento especial..., que estoy escribiendo su "gènesis" en vista que Tù has vivido siempre "escondida" en mi alma, siendo correspondido; por el recuerdo perenne de tu "simple" belleza unida a tu "humildad", de llevar la "sinceridad" en tu sonrisa y en tu mirada, ese "don" de comprensiòn sin llegar a la compasiòn..., me ha hecho administrar mi "dureza" sentimental al respetar tu "ausencia" llevàndote junto a mì, "metafòricamente" sin olvidarte "jamàs"..., simplemente porque has sido solamente "mìa", en el despertar de los despertares, junto a mi "poesìa" [...].

    A mi musa llamada Mayi .

    M ujer hermosa y adorable
    A ngel perenne de mi vida,
    Y aces en mì toda agradable
    I mortal curando mi herida .
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  11. Recìproca Co-existencia


    Al observar fijamente la montaña
    siento dentro de mì que Tù existes,
    mi corazòn se alegra y no me engaña
    sabiendo que Tù tambièn me vistes .

    Sigo miràndote obsesionado en mi mente
    tu aliento lo transporta justo el viento,
    imagino tu sudor asì delicadadamente
    me atrae tu fragancia crèelo y no miento .

    Desnuda te presumo en exiquisto encanto
    tu hermosa silueta tan sensual la sentìa,
    me despertè sudando con susto y espanto
    mi alma en su delirio contenta te mecìa .

    Decidì buscarte y conocerte
    llegando allì nadie existìa,
    me tocò la imagen de la muerte
    y un frìo helado me envolvìa .

    De regreso sentì un gran desmayo
    vì tu rostro triste en el cementerio,
    habìas fallecido al mes de Mayo
    quedando mi emociòn en un misterio .

    Mi angustia se volviò larga e infinita
    llegando a mi mente la locura,
    deshogando flores de margarita
    en tu tumba con dolor y gran ternura .

    No entendìa el porquè esto lo hacìa
    dos mariposas de luto se acercaron,
    mi corazòn tristemente, latìa y gemìa
    y los brazos de tu àngel me abrazaron .

    Sentì tu dulce voz que huìa de la loza
    dicièndome que salìas muy de prisa,
    convirtièndote en blanca mariposa
    besaste mis labios con tu bella sonrisa .

    Explicaciòn del poema.- existen problemas y comportamientos "parasicològicos", cuya naturaleza y efectos no tienen nada que ver con alguna "explicaciòn cientìfica"; hay momentos que tenemos situaciones de "ansiedades" inexplicables, donde se "co-existe" en forma "paralela" en el interior del alma con otra persona; ejemplo: inicias a amar o querer a una "imagen o persona", creando en tu "psìquis" su imagen "inmaterializada" , adentràndose en tu "yò" interior espiritual, comenzando a vivir emociones "indescifrables" "indescribibles" e "incomprendibles" para otro "Ser" humano; complementando esa vida interior llena de "complejos y silencios", que si lo dices en libertad..., te meterìan solamente en "difìciles" problemas como: enamorarse de un pariente cercano o amigo como: (tìo-a, primo-a, cuñado-a, vecino-a, profesor-a, madre o padre de amigos o viviversa ???); anulando todas tus emociones, en "sutilezas camufladas", deseàndolas que se cumplan, cuando estàs frente o al lado ellos; en una complicidad de "autocontrol" de tus sentimientos y acciones, prefiriendo "morir" en ese instante..., antes de causar algùn "mal", a los que verdaderamente amas o consideras, es ese momento "co-existes" con el secreto de tu alma .






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  12. Juego Macabro del Destino

    I


    El silencio y la tranquilidad
    de la comarca...
    fue turbado inesperadamente,
    un sonido estrindente y aterrador
    se escuchò en el aire,
    cuando entonò
    su canto de muerte la
    “Valquiria” .

    Los habitantes del pueblucho,
    le dispararon sus armas
    contra de ella...
    con la finalidad
    que no uniera
    sus dos palabras en su cantar

    Hueco - Hueco - Hueco
    Và - Và – Và ...
    evitando en lo imposible
    que se posara sobre alguna
    vivienda .

    El viento...
    soplò adolorido por su presencia,
    el crepùsculo...
    se escondiò dentro de una nube negra,
    los musgos y helechos...
    se marchitaron al instante,
    las flores y plantas...
    de los jardines murieron,
    la campana de la iglesia...
    se paralizò negàndose a sonar,
    los perros...
    aullaron con un dolor infinito,
    los gatos...
    se encrisparon
    sin volver a su estado normal,
    ninguna ave ni insecto nocturno...
    se atreviò a volar como:
    lechuzas, bhùos, murcièlagos,
    mosquitos, lucièrnagas y otros,
    ningùn animal nocturno...
    saliò de sus cuevas secretas como:
    panteras, pumas, zorrillos,
    guantas, guatusos, armadillos,
    culebras, ratones y
    otros...
    la “Luna”
    no saliò ni alumbrò
    su natural
    belleza .

    Mientras que la...
    “Valquiria”
    en un lugar escondido
    de la espesa oscuridad,
    iniciò su canto de muerte
    Hueco - Hueco - Hueco
    dejando una inquietud,
    de sosobra y temores
    a flor de piel...
    en los campesinos
    de la
    comarca .


    II



    El “gitano”...
    labrador campesino,
    esperaba desde años a la
    “Valquiria”
    de la muerte...
    habìa envejecido
    junto a su enemigo secreto
    que tambièn era su
    compadre .

    En los albores
    de sus juventudes,
    le habìa ganado a su hembra
    vivìan uno al lado del otro...
    naciendo una venganza gratuita,
    guardada y anidada
    en forma traicionera...
    dentro de su
    corazòn .

    La envidia...
    se habìa enquistado
    en su mente con extrema soberbia,
    asì, habìa realizado
    una “valquiria” falsa de madera
    grande como un ànguila real,
    con sus colores naturales:
    plumaje negro y plomo,
    cresta amarilla,
    puntas de sus alas rojas,
    ojos negros de muerte,
    contorno de ojos
    violeta,
    patas y garras
    anaranjadas,
    cola blanca,
    su pico azùl grandìsimo
    le salìan afuera sus enormes
    “colmillos”
    su aspecto era terrorìfico,
    un frìo glacial
    cubrìa su contorno...
    junto a su lengua
    verde...
    era la muerte
    volando,
    era la muerte
    cantando...
    y en la oscuridad de la noche
    el “gitano”
    puso sobre el techo de su enemigo la
    "valquiria"
    falsa...
    escondièndose en las penumbras,
    para observar
    lo que
    sucedìa
    a su
    "compadre" .

    La verdadera
    “Valquiria”
    sorprendida por la belleza de madera,
    se posò sobre el techo de la casa del
    “gitano”
    y emocionada en su cortejo amoroso,
    comenzò a cantar y saltar
    su danza
    macabra...

    Hueco - , Hueco - , Hueco - ,
    repitiendo por tres veces seguidas,
    muriendo su "mujer"
    y su ùnica
    "hija" .


    Historia.- en las creencias antiguas, cuando la gente creìa en los eventos tràgicos..., se llenaba de “alucinaciones” (Psicologìa) es la sensaciòn “sugestiva” de la mente; la misma que lleva a los “delirios” basada en la eccitaciòn emocional, y no obedece a la razòn ni a la voluntad, porque es firmemente “convincente” ???.
    Fàbulas.- la leyenda dice: que la “Valquiria” era una dignidad mitològica, que decidìa la muerte de las personas, animales e insectos... cuando entonaba su canto de muerte “Hueco - Và, Hueco - Và, Hueco - Và”; jamàs han matado a ninguna !!!, pero se informa: que es el ùnico ave volatil que dentro de su pico tiene, dientes y colmillos... en el Medioevo hubo una cultura nativa del Litoral Costanero de mi paìs “Ecuador”, llamada “Valdivia” entre las reliquias arqueològicas realizadas en las excavaciones, se han encontrado “arcillas” de un pàjaro mìtico... que tiene dientes y colmillos ???.
    Nota: ha llegado el invierno, y comienzan a cantar los “cuervos y cornacas”, al emitir sus sonidos habituales parecen decir: Hueco, Hueco, Hueco; el paciente conocido como el “gitano” se pone nervioso y asustado y comienza a inquietarse, se encierra en su estancia y grita aterrado no queriendo salir de ella... despuès “llora” amargamenbte llamando a su mujer y a su hija ???.
    Trabajo: buscar la “moraleja” de esta quinta poesìa psiquiàtrica.
    Curiosidades: "Murcièlago" uno de los cinco nombres del idioma, que lleva dentro de si mismo las “cinco” vocales; tambièn es una animal volatil, tiene dientes y colmillos, pero es mamìfero ???.





















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  13. Dientes de leche = Niños sin dientes

    La noche transcurrìa tranquilamente...
    un frìo viento helaba tenuemente su rostro,
    el caminar sigiloso y curado de sus pasos
    lo hacìan conocedor de las incertidumbres,
    su halo caldo agitaba como una danza del vientre
    y pequeñas nieblas salìan de su nariz...
    mientras su lengua
    buscaba otros
    sabores .

    Sus ojos eran azules y frescos como cristales
    miraban con suma atenciòn y certeza,
    el màs mìnimo movimiento de la oscuridad...
    su dorso crispado emanaba autoridad
    su arrogancia de mando lo hacìa ùnico .

    Era el animal màs bello creado por la naturaleza
    su pelaje blanquìsimo y espeso sostenìa el rocìo,
    su hermosura era trasmandada
    por secretos màgicos y actos ocultos,
    misteriosos y arcanos...
    como rito sagrado cantaba a la Luna,
    lamentàndose con sus hayes de dolor
    las añoranzas de las existencias,
    y tristezas de los niños...
    cuando perdìan
    sus dientes de leche .

    Era el lobo blanco amigo leal
    de los niños sin dientes,
    nadie conocìa su morada,
    solamente las culebras albinas
    con leves manchas amorosas y pasteladas
    hermosìsimas con sus ojos azules...
    eran mìticas creadas por el "arcoìris"
    y transportadas hacia la Tierra
    dentro de burbujas ovaladas
    que tenìan una sonrisa...
    junto al halo de luz,
    donde se esconde el horizonte invisible
    despuès de una tormenta...
    advirtiendo al “Ser” llamado humano,
    que no debe demostar su maldad
    ante los niños sin dientes...
    ellos son puros de inocencia,
    de sabidurìa y belleza celestial,
    pero destellan...
    una verguenza
    natural infantil
    si se burlan de su boquita,
    pudiendo correr el riesgo...
    de no verlos
    sonreir jamàs
    sus angelicales
    alegrìas .

    Las serpientes albinas hacìan un callejòn
    como camino de reverencia,
    cuando el dueño del bosque sagrado
    andaba a su linda morada...
    un lugar misterioso que estaba en medio
    de arenas movedizas,
    donde existìa el àrbol
    con todos los frutos
    del mundo.

    Los canarios màs bellos del paraiso selvàtico
    habìan realizado sus casas colgantes
    junto a los periquitos de multiples colores,
    los colibrìes volantes y estàticos...
    hacìan ese lugar ùnico de fantasìas,
    junto a las mariposas y chapuletes
    de bellezas inigualables...
    teñìan de màgico colores
    ese impresionante lugar,
    mientras las ardillas
    y varios insectos
    hermosos...
    degustaban
    los frutos màs maduros
    con mucho placer...
    sus raìces se curvaban
    como bejucos y hacìan la morada
    del rey de los bosques,
    amigo de los niños
    sin dientes...
    admirablemente bella,
    su colchòn estaba agraciado
    de fragantes y sutiles
    musgos selvàticos .

    En el leve reflejo de las arenas novedizas
    se realzaba su impresionante mirada,
    tierna y angelical...
    siendo observada por la
    belleza blanca de la Luna...
    la misma que conocìa sus secretos,
    ambos eran duenos de sus almas
    en la simbiosis de sus amores,
    cuidaban a todos los niños
    del mundo...
    para que jamàs
    dejen de sonreir
    mostrando sus,
    dientesitos
    de leche .

    La misiòn del lobo blanco
    era aullar...
    ahuuuuu !!!, ahuuuuu !!!
    cuando a los niños
    buenos y obedientes,
    les salìan sus nuevos
    y fuertes dientes...
    blancos y hermosos
    igual a “èl” y su amiga
    la Luna .


    Nota: historia dedicada a mi nieta “Isabella” de seis añitos, como regalo de sus cumpleaños, que no ha querido sonreirme aquel dìa... porque habìa perdido sus dientes de leche y tienìa un poco de verguenza; ademàs, su papà se ha burlado de ella (imagìnensen haj!)..., me ha contado como “secreto” con su vocesita de “engreida”; argumentando, en forma angustiante y preocupante su “dolor” !!!, sabiendo que soy el ùnico, que le puede llamarle la atenciòn... el mismo que no me responde, porque ella en su “inocencia angelical” le ha contado, còmo lo voy a reprender ??? .
    Me cuenta mi nuera, que a cada momento le obliga a abrir la boca a su hermanito “Salomòn” de cuatro meses; para verle si le han salido sus dientes de leche..., creàndo una angustia existencial en la casa, cada vez que se acerca a èl; le he mandado un peluche de un lobo blanco con ojos azules para ella y se tranquilice, esperemos que funcione ??? .

    Proverbio del siglo XXI .- “Dejad que los niños vengan donde sus abuelitos; porque ellos sabràn defenderlos... de las burlas de sus padres”. Afro-Toasa



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  14. Psicopatìa Edipal

    I


    La ejecuciòn
    de la partitura musical,
    era llevada por el viento
    sobre la comarca...
    su mùsica
    fràgil y penetrante,
    tenebrosa y profunda,
    hacìa huir a
    sus moradores salvajes
    a sus cuevas y pantanos,
    mientras los cuervos
    entonaban
    sus fùnebres
    canciones .

    Desde las extrañas
    del cementerio,
    se levantaba un zombie
    tras mover su làpida
    lentamente...
    se inclinaba en reverencia
    a saludar a la Luna,
    y su piel seca
    se regenerana
    hacièndose
    bella y
    limpia .

    En las cuencas
    de sus ojos...
    podìa variar los colores
    màs hermosos existentes,
    que magnetizaban
    al mirar ajeno en:

    azules, verdes, cafès,
    negros y
    rojos .

    Su voz sensual
    fascinante y conmovedora,
    vertìa en placentero
    gozo semi-angelical
    agradable al oido...
    mas repetìa constantemente,
    el amor es màs fuerte que la muerte,
    el amor es màs fuerte que la muerte .


    II


    Habìa sido abandonado
    por su madre recièn nacido,
    èl siempre acudìa
    a la misa dominical
    y despuès...
    pasaba el dìa en el
    cementerio
    entonando su
    violìn .

    Su mirada llena de
    dulzura y nostalgias
    envuelta en un dolor
    enfermizo y perenne,
    lo precipitaban
    en llantos frenèticos
    y suspiros exclamativos,
    que conmovìan
    hasta las flores secas,
    y el susurrar de los àrboles
    se sacudìan entre
    mecedores lamentos
    botando sus hojas
    frescas .

    La “negromancia”
    que practicaba...
    no permitìa que su imagen
    saliera en las fotos
    de los celulares modernos,
    las chicas hinoptizadas
    miraban solamente
    su espectacular mirada,
    con sus ojos intrigadores
    llenos de traumas,
    emboscados de impactos,
    de inquietudes,
    de suspensos
    y muertes .

    Posteriormente...
    desaparecieron varias chicas
    hasta que llegò el perro
    policìa “Luzbel”
    negro como
    las sombras del infierno...
    detenièndose en el cementerio,
    mas sin entrar
    en el mismo .

    Varios sonidos de celulares
    se escuchaban salir de las tumbas,
    fuera de ellas...
    se encontraban
    las vestimentas
    de las chicas
    desaparecidas .

    Historia.- desde muy jòven este zombie se habìa enamorado de su supuesta “madrasta”, comenzando a abusar de ella sexualmente, cuando su padre estaba ausente..., la situaciòn familiar se volviò muy complicada y comprometedora ???, se inventò una historia particular, mintiendo a su padre... que su mujer la traicionaba; al no saber responder ella de la acusaciòn, la “asesinò” como un crìmen de “honor” pagando su condena en la càrcel . El jòven vendiò sus propiedades y desapareciò junto a su violìn... su mùsica era: desgarradora y sublime, que arrancaba làgrimas silenciosas al escucharla, su sentimiento de culpa fue tan grande, cuando conociò la “verdad”, dando serenatas nocturnas sumamente tristes... el trauma lo habìa enloquecido, hacièndose un violador “consuetudinario” de tres comarcas, iniciando a vivir dentro de sus cementerios.
    Nota: el paciente, toca su violìn tan dramàticamente, que conmueve al corazòn màs duro que pueda existir; cuando en el patio entona su violìn, una infinidad de “pàjaritos” se acercan a escuchar sus melodìas... su padre ha pagado su condena, lo ha perdonado y cuando viene a visitarlo, le entona dos partituras muy, pero muy tristes del mundo, con una sensibilidad que sublimiza a las emociones y desgaja los corazones... y lo mira fijamente, volvièndose sus ojos rojos de tanto llorar, que sus supiros absorben y entristecen al ambiente; mientras que su padre lo abraza y lo besa con infinita ternura .
    Trabajo.- determinar mediante el poema o su lògica; cùal fue la “verdad” que habìa descubierto el “zombie” actualmente hospitalizado ???.
    Repuesta.- la supuesta madrasta, era su “madre verdadera” ella, lo habìa abandonado por un trauma “Pos-parto” ; y se habìa reconciliado con su padre cuando cumpliò “èl” sus doce años..., talvès por la atenciòn que le daba su “madre” confundiò sus sentimientos y emociones, iniciàndola a “violarla” a la fuerza..., despuès de cumplir los 16 años, sucediendo el tràgico episodio a los 17 años en Navidad .









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  15. Añoranza de un Recuerdo

    Muchas de las veces...
    cuando agonizaba el dìa
    y el horizonte tristemente
    se alejaba hacia su ocaso,
    llegaba a galope lento
    la “nostalgia”
    susurrando levemente
    sus cantos de
    lamentos y
    ansiedades .

    Cubierta con su tùnica
    “invisible”
    montada en su caballo mìtico
    con los colores del

    arcoìris
    me miraba fijamente,
    moviendo su sombra
    en forma
    negativa .

    Su corcel al saludarme
    con su relincho,
    afectò a mi interior
    inquietando a mi
    “alma”
    hacièndome recordar
    tristemente
    mi
    infancia .

    En la cual ,
    solo te observo a ti mi
    “adorada”
    nacìa asì...
    una imponente atracciòn
    hacia tu rara y
    excepcional
    “belleza” .

    Haciendo crecer mi interès
    incondicionado y abstracto
    de mis sentimientos,
    obligàndome a hacer
    tuyo para siempre,
    en el despertar
    amoroso de mi
    inocencia .

    Mis làgrimas silenciosas
    se confundìa con las del cielo
    que tenuamente
    llegaban hacia mì,
    en forma de
    “caricias”
    tratando de calmar
    mis angustiosos y desesperantes
    suspiros
    al recordarte,
    y no poder
    estar a tu
    lado .

    En mi alegrìa efìmera,
    “desapareciste”
    igual al velo transparente
    que cubre las neblinas...
    que huyen cuando
    despunta la
    “alborada”
    junto al trinar del nuevo dìa,
    dejando sus làgrimas
    en forma de
    “rocìo”
    saludando
    a la
    naturaleza .

    Asì pasan los dìas
    de mis recuerdos,
    sin olvidar
    “jamàs”
    tu sonrisa
    junto a tu tierna mirada
    grabadas en mi
    “Alma”
    amor de mi
    existencia .






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